Ricerche nel settore
Come abbiamo visto il rifiuto marmettola può essere smaltito:
- o in discarica autorizzata;
- o tramite recuperatore, secondo norme.
I quantitativi di marmettola prodotti in Italia che normalmente possono essere conferiti all'attività di recupero rappresentano, però, solo una minima parte. Tutta la restante quantità dovrebbe essere conferita nelle discariche autorizzate che, ahimè, sono poche quelle in regola con le Autorizzazioni previste dal T.U.A. per cui il costo di smaltimento diventa estremamente oneroso. Questo fattore, unitamente alla non felice partenza del SISTRI in Italia, è alla base dei fenomeni di scarichi abusi di questo rifiuto. Inoltre, anche lo slurry, ampiamente prodotto nella fase estrattiva, soffre degli stessi problemi. Pertanto, ancora oggi, il FANGO CARBONATICO, resta un grosso problema ambientale, non risolto.
Gli studi recenti, condotti in Italia e a livello internazionale, riguardano soprattutto il riutilizzo della marmettola e sono riferiti a particolari situazioni locali e a singole sperimentazioni. Qui di seguito elenchiamo alcuni studi orientati all'interno del processo produttivo edilizio che sono:
- Produzione di laterizi e tegole (Munoz-Montano J. 2003; Pereira S, et alii 2001; Perez A. 2003; Ponte IF, Stellin A. 2001; Menezes R.R., et alii 2005; Monteiro, S. N., et alii 2003)
- Produzione di mattonelle ceramiche (Vieira C.M.F., 2004; Moreira M. S., et alii 2003; Rincón, J.Ma. and Romero M., 1996)
- Produzione di cementi (Soares HLA. 1997; Singh S. Vijayalakshmi V. 2004;nM.Petrella et alii. 1999; Katz. A 2003; EU Project 1996-1999)
- Produzione di pavimenti o blocchi a matrice cementizia (STONEMART 2000; Calmon JL, et alii 1998; Moura WA, et alii 2002)
- Produzione idropitture (Miletic S, et alii 2003)
- Produzione di gres-porcellanato (Hernández-Crespo,M.S. and Rincón, J.Ma.)
- Produzione di malte (Almeida N. 2004; Soeiro A et alii 2004; M. Petrella et alii 2002;)
- Produzione di pietra artificiale (Martins R. 1996; M. Galetakis, S. Raka 2004; M. Galetakis, S. Raka 2004; Moriconi G., et alii 2007)
Ma l'interesse delle Istituzioni Europee e Italiane, della comunità scientifica e in diversi casi delle imprese di settore, con progetti di ricerca finanziati allo scopo con finalità di recupero del carbonato di calcio (perchè cristallino) non hanno avuto successo, quasi sempre, per lo stesso motivo: costo elevato.
Infatti, il comune denominatore di quasi la totalità di questi Studi, Ricerche e Sperimentazioni si è basato sul recupero del carbonato di calcio cristallino dal rifiuto allo stato di polvere, quindi con necessario trattamento di essiccazione tramite ventilazione nel processo di trasformazione.
Risultato: costo energetico eccessivo.